EC – Elimination Communication, ovvero senza pannolino!

L’elimination communication è il termine inglese che indica una cosa molto semplice, e cioè il tenere il bambino senza il pannolino. Senza alcun pannolino, né usa e getta né di stoffa, per un tempo variabile da qualche ora al giorno a… sempre.

La prima volta che ho sentito parlare di questa EC sono rimasta colpita e anche un po’ scioccata da questa “pratica”, mi sembrava una cosa impossibile, troppo difficile, da pazzi… e poi, leggendo qua e là, piano piano, ho iniziato a mettere insieme i pezzi, a cogliere la sensatezza e la fattibilità di questo modo di crescere i propri figli. Sì, perché si tratta più di una filosofia di vita che di un semplice metodo!

In sostanza, non si tratta di un’educazione precoce al vasino, in cui si chiede al bambino di adeguarsi a nostre richieste (aspettare per fare pipì quando desideriamo noi, ad esempio), forzandolo a bruciare le tappe, ma si tratta di un’attenzione particolare dei genitori, che si impegnano a cogliere i segnali che il bambino manda prima di fare pipì e cacca. Cambia proprio il focus secondo me… Come ho spiegato a mia figlia, i bimbi che hanno il pannolino non è che non sanno stare senza, ma sono i genitori che non sanno fare a meno del pannolino!

Chi non conosce l’EC pensa che sia impossibile capire quando il bambino deve fare la pipì o la cacca, perché non ponendo attenzione ci si perdono questi segnali, ma chi pratica EC sa che i segnali ci sono, e pian piano si impara a riconoscerli. Anche da piccolissimi, e quindi ben prima che sappiano parlare, i neonati sono portati a comunicare il bisogno di evacuare, ma se il genitore non risponde a questo bisogno, il bambino smette di comunicarlo. Può essere un versetto, una smorfia, un movimento particolare… qualcosa che può passare inosservato, se si ha il pannolino che rende invisibile la conseguenza di quei segnali… ma se il bimbo non ha il pannolino, la mamma impara a capire che dopo quel certo versetto o movimento, il piccolo fa la pipì… E inizia a collegare le due cose. Col tempo imparerà ad anticipare l’evacuazione, portando tempestivamente il bimbo a fare la pipì… E anche il bimbo, da parte sua, vedendo che c’è interesse da parte del genitore, imparerà ad aspettare e si impegnerà nella riuscita di tutto ciò.Tutto ciò è EC.

Ma come si fa a mettere in pratica questa EC, concretamente? Ecco alcuni suggerimenti per iniziare:

– tenere il neonato o il bambino il più possibile senza pannolino, in modo da poter cogliere i segnali che manda. Organizzarsi con cerate impermeabili, scodelline e contenitori da tenere a portata di mano,  anche sotto il piccolo anche mentre poppa, e da usare all’occorrenza…

– Quando ci sembra che il bimbo possa aver bisogno di fare pipì, anche se razionalmente non sappiamo dire il perché, fidiamoci di queste sensazioni e vediamo se è vero, scopriremo che spesso il nostro intuito comunica ancora meglio col nostro bambino, anche a nostra insaputa!

– Portare il bimbo sul wc o lavandino ogni tot tempo, che stabilirete voi secondo il vostro bimbo, e noterete che all’inizio la pipì arriva ogni pochi minuti, ma poi procedendo nell’EC i tempi si allungheranno… Potete iniziare a provare dai primi giorni di vita, ma anche dopo, nei primi mesi. Più si inizia tardi e più diventa difficile, ma non è impossibile, dipende tantissimo dal bambino e da come procederete…

– Non pensiamo che sia una gara a chi è più bravo, perché ci saranno vestiti da cambiare, pipì da asciugare, momenti di “sciopero”, in cui il bambino sembrerà tornare indietro, non voler più collaborare… Se si sceglie questa strada, dobbiamo sapere che lo scopo non è togliere il pannolino il prima possibile, ma l’instaurarsi di una comunicazione intensa col proprio bambino, che tiene conto anche di questa parte della sua esistenza. Come accogliamo e soddisfiamo i bisogni di calore, amore e cibo, possiamo anche soddisfare quello di essere pulito. Questo ci darà molto in termini di rapporto col nostro bambino, che saprà di essere accolto al 100% da noi, e in molti casi ci permetterà anche di arrivare ad uno spannolinamento precoce, ma anche se il percorso di EC dovesse interrompersi per diversi motivi, non sarà stata fatica sprecata, ne avremo guadagnato tutti!

Io non sono riuscita in questa avventura: con la prima bimba ero arrivata ai pannolini lavabili ma non immaginavo che ci fossero genitori che tenevano i loro piccoli completamente senza pannolino… Con la seconda bimba ci volevo provare e ci ho provato, perché nel frattempo avevo letto parecchio, e ho fatto un pezzo di percorso, ma non ero pronta e per noi non la vedevo una cosa davvero fattibile, essenzialmente per pigrizia mia e forse per qualcosa che ancora non colgo del tutto (qualche mio blocco?), e quindi mi sono accontentata di essere consapevole di questa mia difficoltà, e ho provato comunque un approccio diverso all’evacuazione della mia bambina, provando dai primi giorni di vita a tenerla sospesa sul lavandino per vedere se quella posizione favoriva qualche pipì o cacca, ad ogni cambio di pannolino… Beh, sorpresa, da subito la mia bambina ha capito che era una posizione comoda per liberarsi, e per i primi mesi, anche senza tenerla nuda, ogni volta che la cambiavo le proponevo il lavandino e faceva sempre qualcosa. Inoltre, quando era piccola, ne approfittava sempre anche per fare la cacca, e per un certo periodo non ho più avuto pannolini da smacchiare!! Ero stupefatta dei risultati, perché non facevo EC, tenevo la mia bimba con i pannolini lavabili, ma in ogni caso lei aveva capito benissimo la funzione di quelle “prove”. Poi ci sono stati momenti di “sciopero”, in cui non succedeva più nulla, poi si tornava a rispondere in modo positivo, e via così… In estate, dopo l’anno, ho lasciato più spesso la piccola senza pannolino, proponendole il vasino e poi il wc ogni tanto, e ho visto che lei iniziava a collegare lo stimolo con l’evacuazione, perché dopo un po’ ha iniziato ad avvisarmi prima di fare la pipì, solo a volte naturalmente, ma non perché non fosse abbastanza “brava”… semplicemente perché io non ero sempre ricettiva, non sempre disponibile, e le vere “prove” di EC si riducevano a poche sessioni… Insomma, se fossi stata più disponibile forse a quest’ora la mia bimba sarebbe senza pannolino, ma guardiamo il lato positivo: mi avvisa sempre lei quando ha bisogno di essere cambiata, e ora sta iniziando a dirlo prima di fare la cacca, quella che per noi è sempre stata più complicata, dopo i primi mesi… perché per farla si nascondeva!!

Per approfondimenti c’è questo sito molto interessante: http://www.evassist.it/

 

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2 commenti su “EC – Elimination Communication, ovvero senza pannolino!
  1. Giuliana ha detto:

    Ciao, anch’io come te ho provato l’EC con la mia prima bimba (quello misto pannolini lavabili e pipì-pupù in lavandino/wc/vasino…si chiama part-time EC).
    Leggendo su siti americani, anche questo tipo di EC (e non solo il full-time, cioè sempre senza pannolino) aiuta comunque la comunicazione mamma-bimbo e dà i suoi frutti in senso di indipendenza del bimbo nella gestione delle sue funzioni corporali.
    Non essere giù quindi se non sempre ce l’hai fatta, o alle volte hai rinunciato per stanchezza, ecc. Come dici tu, non è una gara!
    Io sinceramente trovavo difficoltà insite nel nostro modo di vivere moderno (vestiti neonati scomodi per EC, fasciatoi nei bagni lontani da wc o lavandini, i giudizi delle altre mamme e dei parenti, ecc.) nonostante io non lavorassi e avessi quindi tutto il tempo di decicarmi a lei!
    Alla fine, giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà, siamo arrivate allo spannolinamento completo a 18 mesi. Adesso ci riproverò con la mia seconda bimba, che nascerà a breve, ma anche se non dovessi riuscirci, l’importante è provare, se veramente ci si crede!

    • Lucia ha detto:

      Grazie mille Giuliana per la tua esperienza! Forse a volte mi faccio prendere dall’ansia di prestazione, ma in realtà sono abbastanza soddisfatta di come sono andate le cose, penso che di più non sarei riuscita a fare, quindi va bene così! E auguri per la tua piccola in arrivo! 🙂

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