La storia di Chiara e Luca

Dopo la prima esperienza, e tutto quello che ne è conseguito, nel programmare una seconda gravidanza il mio pensiero principale è stato quello di cambiare il percorso da intraprendere.

Non ho mai smesso di informarmi e sapevo già a chi rivolgermi: alle ostetriche che mi hanno seguita e accompagnata nella ripresa dal parto di Emma, la mia piccolina che ora ha quasi 3 anni.

In quel periodo avevamo già creato un buon rapporto, e sono rimasta in contatto con loro anche dopo; effettivamente, ora che ci penso, nella mia mente la figura dell’ostetrica si era già sostituita a quella del ginecologo. Così è stato molto naturale e spontaneo parlare con loro di un secondo bimbo, della possibilità che mi seguissero in gravidanza e che mi assistessero al parto.

C’era solo da aspettare il test positivo, che non ha tardato ad arrivare, anche se ci ho messo un po’ ad accorgermene, avendo scambiato le nausee per tutt’altro.

Ero emozionata quando glielo ho comunicato, proprio come lo ero quando l’ho comunicato alla mia famiglia, cosa che invece non era capitata quando, alla prima gravidanza, lo comunicai al ginecologo. L’accompagnamento alla nascita con una ostetrica non ha nulla di meno o da invidiare a quello di un ginecologo, anzi ha proprio una marcia in più.

La dpp era il 20 maggio, avevo sporadiche contrazioni già da una decina di giorni, alcune più dolorose di altre….domenica 16 perdo il tappo di muco, ma non ho alcun sintomo di un travaglio imminente e so che il tappo si può perdere anche parecchio prima. Sono tranquilla.

Lunedì e martedì tutto tace, mercoledì sera il piccolo è agitatissimo, ma contrazioni niente. Giovedì mattina è una bella giornata di sole….una contrazione…..mah, saranno le solite sporadiche e stanca di stare in casa, esco nell’orto con marito e figlia, a respirare un po’ e cercare un raggio di sole.

Ogni tanto ho una contrazione, sono sopportabili ma non mi sembrano ancora “buone”, così continuo a stare seduta nell’orto a guardare mio marito che innaffia e Emma che gioca. Ad un certo punto, un po’ incredula, mi rendo conto che si! Ho le contrazioni! Sono abbastanza regolari e per affrontarle devo alzarmi in piedi, sostenermi alla sedia e respirare profondamente.

Sono le 10:30 circa e decido di rientrare in casa, a parte il caldo, non vorrei che qualcuno mi vedesse, ho la sensazione che si capisca che sono in travaglio…..sono comunque tranquilla, con il ricordo dei tempi del primo parto, mi dico “tanto ancora ci vuole” e decido di aspettare prima di allertare eventualmente le ostetriche, ma dopo un pò ci ripenso e telefono a MF per decidere insieme il da farsi (12:30). Lei mi consiglia di fare una lunga doccia, cronometrare frequenza e durata delle contrazioni, e chiamarla per aggiornarla.

Ok, passa un altro po’ di tempo perché chiamo mia madre per preparare il pranzo (e devo pure discuterci perché vorrebbe che vada subito in clinica), visto che io sono “impegnata”, e anche mia cognata per tenere eventualmente Emma. Vado sotto la doccia. Sotto l’acqua, cronometro alla mano, non credo a quello che vedo…..sono ogni 4-6 minuti e durano 30-35-40 secondi…..nonostante siano ormai dolorose e necessitino di tutta la mia attenzione (respirazione e vocalizzazione) quando arrivano, non mi rendo ancora conto di essere in travaglio avanzato (MF mi dirà poi che è stato così perché ero molto rilassata); durante una contrazione si rompono le acque (limpide)!

Chiamo all’istante MF che mi dice di andare da lei così mi controlla, butto in valigia le ultime cose e usciamo (14:30). Arrivati là, il responso è 6 cm…..sono incredula, davvero, non pensavo che in così poco tempo fossi già a quel punto (MF mi dirà poi che in realtà ero già quasi a 10 cm, ma che non me lo ha detto per non farmi preoccupare e per farmi stare il meno possibile in sala parto, visto che il mio desiderio sarebbe stato quello di partorire in casa).

Purtroppo però, la mia seconda ostetrica S, quel giorno non c’è per il parto in casa, quindi dobbiamo andare in clinica, potrei restare alla casa dell’associazione per il resto del travaglio e andare all’ultimo….ma io mi sento che questa cosa non è possibile e decido di andare direttamente in clinica (meno male perchè altrimenti sarebbe nato per strada).

Il tragitto in macchina non è piacevole, ci siamo anche dovuti fermare un paio di volte per permettermi di affrontare la contrazione….arriviamo alla clinica, le contrazioni si susseguono ravvicinate: una appena scesa dalla macchina, una sui gradini, una in ascensore…..entriamo ma non so più che ora è, non percepisco più nulla intorno, saliamo direttamente in sala parto, il tempo di abbassarmi i pantaloni che devo già spingere…… noto e sono contenta che in sala parto ci siano tutte donne.

La mia paura più grande è il ricordo del parto precedente medicalizzato, ma invece è tutto molto diverso……posso fare quello che voglio, nessun monitoraggio attaccato, nessuno che mi dice di spingere a comando, anzi, sorrisi, incoraggiamento, consigli e battutine simpatiche, mani a cui sostenermi e persone che chiedono e rispondono prontamente a quello che chiedo……S mi chiede se mio marito può entrare (ha dovuto parcheggiare), certo che può, deve!

Le spinte sono forti e si susseguono con piccole pause, in cui cerco di riposarmi e chiudo gli occhi, non riesco ancora a crederci, mi dicono che si vedono i capelli, S mette pezze calde e olio…..manca davvero poco. Fra un grido, un ringhio e un sorriso, con MF che mi ricorda di respirare, in una lunga spinta esce la testa…..c’è un po’ di concitazione e tutti mi incoraggiano a spingere ancora, ecco le spalle e tutto il resto….. nasce Luca, sono le 16, con un giro di cordone intorno al collo ed il resto a bandoliera (secondo MF è stato trattenuto dal cordone, altrimenti sarebbe nato ben prima!).

Lo poggiano sulla mia pancia, tutto viscido e bianco-azzurrognolo, lo chiamo e lui si gira subito, riconosce la mia voce e ci guardiamo per un lungo istante, sembra sorpreso e anche un po’ arrabbiato, sicuramente avrebbe voluto restare ancora dentro ahahahah! Poi lo prendono per lavarlo e vestirlo, e passano ad occuparsi di me.

La placenta è stata un po’ rognosa, perché pensi che sia finita e invece c’è quell’ultimo sforzo (soprattutto di concentrazione mentale) per la conclusione del parto. La ginecologa ha provato a “metterci lo zampino”, lamentandosi che per il secondamento ci stavo mettendo troppo, ma S mi ha spalleggiata e protetta e così si è concluso naturalmente. Di fatto la ginecologa ha provato con una intimidazione, ma ero così contenta che fosse nato e di come è andata che non vi ho dato peso, ma se avesse insistito le avrei risposto a dovere. Infine, tre punti per una piccola lacerazione superficiale dovuta ad associazione d’arto, con un po’ di anestesia locale.

È stato decisamente un parto diverso da come avevo sperato, diverso da come lo avevo immaginato, ma soprattutto molto diverso dal primo e sono davvero contenta di come è andata.

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UN NUOVO INIZIO

Dopo molti anni di silenzio, in cui non ho più scritto articoli per questo blog ma ho comunque risposto a tutti i vostri messaggi privati o commenti qui sul blog, oggi scrivo per farvi conoscere il mio nuovo sito professionale.

https://www.luciatrabbiapsicologa.com

Negli ultimi anni, essendo cresciute le mie bambine, ho provato a concentrarmi di più sul mio lavoro di psicologa clinica e perinatale, dedicando maggiore tempo e attenzione allo sviluppo delle mie competenze e, perché no, anche alla creazione e diffusione dei miei articoli professionali.

Ho trascurato questo blog che è stato importantissimo per me, per molti motivi, e che mi ha portata nel mondo del web quasi per gioco, 12 anni fa. Ma sono rimasta in pista, principalmente su Facebook, in attesa che il mio sito potesse essere concluso nel modo che desideravo.

Adesso, se avrete piacere di leggere ancora i miei articoli, potrete trovarmi lì, e magari anche commentare i miei articoli.

Prima di questo sito ne ho avuta una prima versione, che però non mi permetteva di pubblicare in tempo reale e da sola, ma soprattutto non aveva spazio per i commenti. Beh, devo dire che è una delle cose che più mi è mancata.

Adesso spero che potrò fondere questo blog e il vecchio sito nel nuovo sito, avendo articoli da pubblicare da sola e la possibilità di ricevere commenti. Inutile dire che spero incontri il vostro gusto. Io e mio marito ci abbiamo lavorato molto e questa nuova creatura spero che mi porti un po’ di fortuna professionale.

Come sempre, continuerò a rispondere ai commenti qui e ai messaggi in privato, perché trovo che sia sempre molto prezioso lo scambio con le altre persone, e spero che voi continuerete a seguirmi.

Adesso vi lascio andare a curiosare, se vorrete… fatemi sapere se vi piace, e se ci sono cose che mancano o che non vi piacciono!

Un abbraccio a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui, sperando di sentirvi ancora!

Lucia

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La storia di Sara e Margherita

Sono passate solamente quarantotto ore, eppure mi sembra una vita fa. Era tutto così meravigliosamente nitido, il mio corpo è stato saggio e mi ha guidata alla perfezione. Ora la memoria è già vaga, sottile e cerco di fermare il ricordo prima che appassisca.

DOMENICA 13 SETTEMBRE 2015

E’ il compleanno di Roby. Quest’anno non abbiamo pensato a qualche tipo di festeggiamento né ho fatto una torta, purtroppo. Già da due giorni ho passato il termine previsto per questa gravidanza e non era il caso di programmare nulla. Viviamo un po’ alla giornata!

Mi alzo dal letto con il pensiero che, visto che ho ancora il pancione, sarà  meglio inventarsi qualcosa per rendere questo giorno speciale per il nostro super “babbo Roby”. Così faccio i lavori di casa e poi mi dedico a preparare i miei gloriosi tramezzini vegani e propongo un pic nic sotto al Grande Albero che si trova dietro casa nostra, lungo una stradina di campagna…così facciamo una passeggiata e stiamo un po’ all’aperto prima che arrivi l’autunno. Leggi altro ›

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Maia e la fine del suo allattamento

In passato vi ho raccontato come la mia prima bimba, Vera, aveva concluso il suo allattamento. Ma mi sono appena accorta di non aver scritto nulla su Maia, che ha concluso anche lei l’allattamento, ma in modo totalmente diverso. Ecco allora il racconto della fine dell’allattamento di Maia, ma anche la conclusione dei miei 6 anni e 8 mesi di “coccole di latte”! Leggi altro ›

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Pannolini “Culla di Teby”

Recensione gentilmente offerta da Manuela

Tipo di pannolino (AIO, AI2, pocket, fitted, mutandina, prefold, muslin): AI2

Taglia unica o diverse taglie disponibili: diverse taglie disponibili: S (3-7 kg), M (6-13 kg), L (11-17 kg)

 

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Tessuto a contatto: microspugna di bambù o micropile

Tessuto inserti: microspugna di bambù o micropile oppure inserti usa e getta (taglia S e L)

Tessuto esterno: la culla in PUL e la mutandina esterna in cotone/jersey

Bottoncini o velcro: velcro

Assorbenza da 1 (poco assorbente) a 10 (molto assorbente): 8

Vestibilità (specificare per coscette magre, cicciotte, ecc.) da 1 a 10: il pannolino è adatto a tutti i tipi di coscette, grazie alle diverse taglie che permettono di adattarsi bene al bimbo!

Velocità di asciugatura in ore: 3-4 ore

Morbidezza da 1 (poco morbido) a 10 (molto morbido): 9

Voto complessivo da 1 (non lo consiglio) a 10 (lo consiglio assolutamente!): 8-9!

Giudizio: questo pannolino è molto versatile! Si può usare sia come pannolino lavabile che come pannolino con inserti usa e getta, che come costumino per la piscina o per il mare. Non è molto ingombrante e rimane morbido perché la parte esterna è in cotone, la parte impermeabile rimane nascosta dentro, è come una culla appunto, fissata alla mutandina con bottoncini, e dentro la culla si mettono gli inserti assorbenti. Si può scegliere il tessuto a contatto, naturale o sintetico e quindi più asciutto. L’unica pecca è che essendo a taglie bisogna cambiare ogni tot kg! Ah, l’etichetta va sul sederino, non davanti!

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