In Italia, nella maggior parte dei casi, quando si inizia una gravidanza ci si rivolge al ginecologo di fiducia. Già, ma se ci pensate bene, i ginecologi sono professionisti della patologia ostetrica, non della fisiologia, e quindi dovrebbero occuparsi solo delle pazienti a rischio. Quindi, dovrebbero esserci le ostetriche a curarsi delle future mamme. Voi direte: “Sì, ma un ginecologo può accorgersi subito se qualcosa non va, e porre rimedio…”. La verità è che anche le ostetriche sono formate per riconoscere le patologie sul loro nascere, e in quel caso il loro compito è proprio quello di rimandare la futura mamma a ulteriori accertamenti dagli specialisti appropriati. Quindi, anche questo problema è superato. In più, aggiungerò una cosa importantissima: l’ostetrica, in quanto specialista della fisiologia, conosce anche innumerevoli metodi naturali per risolvere problemi non troppo rilevanti che necessitino dello specialista. Senza imbottirvi di farmaci al minimo problema, prende in carico anche la vostra salute globale, non solo quella relativa alla gravidanza. Imparerete tanti trucchi da mettere in pratica anche in occasioni future, come curarvi un banale mal di gola con limone e miele, invece che con farmaci tradizionali. E se funziona, ne guadagnerete molto in salute. Io trovo molto affascinante il mondo dei rimedi naturali, purtroppo non ne conosco ancora molti ma credo che ci sia un rimedio quasi per tutto!
Inoltre, rivolgersi ad un’ostetrica significa anche evitare numerose ecografie, visite interne (se ne fa sempre volentieri a meno!), e potete stare sicure che il vostro bambino sarà comunque ben monitorato e ascoltato. Il tocco di un’ostetrica sul pancione è qualcosa di magico, di così delicato che vi sembrerà di essere toccate da una mamma amorevole invece che da un operatore sanitario brusco e asettico… Quando io e mio marito approdammo all’ambulatorio del parto a domicilio dove lavoravano le nostre ostetriche, dopo aver già fatto 2 o 3 ecografie dalla mia ginecologa privata, rimasi molto colpita ed emozionata dalla prima visita. Dopo aver effettuato la prima delle uniche due visite interne di tutta la gravidanza, l’ostetrica mi toccò la pancia esternamente, dicendomi dove era posizionato il mio “fagiolino”… era lì, in basso a destra… La mia ginecologa, per quanto donna e mamma, non mi aveva mai detto dove fosse… Invece l’ostetrica posò la mia mano sopra il mio cucciolo, e mi disse di accarezzarlo, perché anche se ancora piccolo (ero all’inizio del 4° mese) avrebbe potuto sentire le mie carezze, ed apprezzarle, essendo molto sensibile al tocco. Beh, quella piccola comunicazione mi commosse tanto, più della prima volta che vidi il piccolo nell’ecografia, perché questa volta non c’era nessuno fra di noi con monitor e strumenti, ma solo la mia mano su di lui… Penso di non dover aggiungere altro!
E’ molto bello quello che dici.
Io ho passato una bellissima gravidanza, disturbata solo dalle tante analisi che la mia ginecologa mi faceva fare tutti i mesi perchè non avevo passato la toxoplasmosi.
Ho fatto anche diverse eco, che a dire il vero non mi dispiacevano perchè vedevo il mio cucciolo; era sempre un’emozione per noi spiarlo mentre viveva dentro di me!
Ho fatto anche il massaggio ayurvedico con l’ostetrica e quella è stata un’emozione difficile da descrivere per l’intensità esperita. Il mio cucciolo che seguiva le sue delicate mani, che quasi danzava al suo tocco…quanta energia.
Ma mi vien la nostalgia della pancia così!
Anche io all’inizio amavo l’idea di fare le ecografie, aspettavo con ansia quel momento, ma poi col procedere della gravidanza ho capito che la mia piccola era molto disturbata dagli ultrasuoni, anche solo quando le ostetriche cercavano di sentire il battito, durante i nostri incontri. La piccola scappava dappertutto, si infilava negli angoletti del mio utero, si nascondeva nel limite delle sue possibilità, e mi faceva tanta tenerezza. Per questo motivo ho rinunciato volentieri all’ecografia delle 32 settimane, perché non ne avevo bisogno io (avevo instaurato un bel rapporto con la mia pancia, e sentivo di essere in contatto con la mia piccola senza sentire il bisogno di vederla), perché le ostetriche stesse mi avevano detto che non ce n’era bisogno e perché sapevo che a Vera avrebbe dato fastidio un’altra intrusione nella sua tranquilla vita acquatica…