È difficile, i primi tempi dopo la nascita del proprio bambino, riuscire ad ascoltarlo veramente. Ricordo che i primi giorni da mamma non sono stati facili; a causa dei problemi che avevamo con l’allattamento, ogni volta che la bambina piangeva, anche io mi trovavo con un gran senso di ansia, e se mi svegliavo sentendola piangere (perché stranamente ero riuscita ad addormentarmi!), mi svegliavo spaventata e disorientata, col batticuore. Avevo paura di non riuscire a capirla, a soddisfare i suoi bisogni, e a volte mi prendeva il panico. Poi, dopo i primi giorni, abbiamo imparato a conoscerci meglio, ad ascoltarci vicendevolmente, e tutto è andato meglio.
È anche difficile riuscire a capire quale sia il motivo del pianto del bambino: sarà fame, caldo, sonno o cosa? Le mie ostetriche, il giorno che è nata mia figlia, mi avevano detto questo: “Quando piange, attaccala al seno. Se non ha fame, prova a cambiarla. Se piange ancora, attaccala di nuovo al seno!”. E devo dire che ho trovato molto utile questo consiglio. In effetti, all’inizio il neonato soddisfa molti dei propri bisogni al seno, non solo fame e sete ma anche compagnia, affetto, calore, sonno… Se continua a piangere, può darsi che abbia caldo o freddo, che sia troppo stimolato o che si annoi (sì, anche i piccolissimi si annoiano!): provate a verificare un po’ tutte queste cose, e sono sicura che prima o poi troverete la vostra risposta. In ogni caso, se funziona, proponete il seno senza paura che il bambino possa “viziarsi” o avere altri problemi… Ci sarà tempo, più avanti, per altre modalità di comunicazione che escludano il seno, ma all’inizio è fondamentale dare al piccolo la sicurezza del suo porto sicuro, le braccia della mamma e il dolce latte che sgorga da lei!
Ma la cosa fondamentale, secondo me, è proprio dare importanza ad ogni manifestazione del bambino. Se il tuo piccolo piange, ha certamente una ragione per farlo. Quindi, se anche il seno o il cambio del pannolino non eliminano il suo disagio, e hai provato di tutto, continua a tenerlo in braccio e a dirgli che non capisci come aiutarlo, ma che tu starai con lui finché non starà meglio. Non lasciarlo mai solo. I bambini ascoltati e accolti anche nei momenti più difficili imparano prima a mostrare in modo efficace le proprie esigenze e bisogni, e non piangono tanto come quelli che invece vengono lasciati a loro stessi: così saprai per certo che quando il tuo bambino piange ti vuole comunicare una cosa importante e ha bisogno di te, e lui imparerà che è una persona importante e degna di considerazione, crescerà sentendosi amato e avrà fiducia in se stesso.
L’altro giorno, a seguito di una visita dal pediatra, è emerso che la Ciuccetta ha un’afta in bocca, vicino all’uguola. Il dottore ha detto che è piuttosto dolorosa. Mi è venuta in mente mia nonna che ci obbligava a mangiare, sempre, quello che voleva lei, anche se stavamo male.
Ho pensato alla fortuna che abbiamo avuto ad imparare ad ascoltare i bisogni di nostra figlia, anche se non li esprime a parole. Noi abbiamo capito che desiderava cose fredde, non le abbiamo proposto nulla di caldo e l’abbiamo lasciata libera di fare. Mi chiedo che tortura debba essere il fatto di essere costretti a mangiare quando hai male in bocca, ma non lo puoi dire e, se non l’avesse visitata il pediatra, noi non ci saremmo mai accorti dell’afta.
Tiro un sospiro di sollievo a sapere che mia figlia sa regolarsi da sola e che il mio compito è quello di capirla e aiutarla.
Povera piccola Ciuccetta, mi spiace tantissimo! Sì hai ragione, per i piccoli deve essere proprio brutto avere dolore e non poterlo comunicare alle persone che si occupano di loro… forse tanti genitori funzionano ancora come è stato insegnato loro, come tua nonna e come tanti altri nonni e non solo, ma per fortuna alcuni genitori hanno capito che forse è meglio imparare ad ascoltare i propri piccoli, prima di tutto. Un complimento a te e al papà, perché di fronte ad una bimba che non mangia tanto si può sempre cedere alle pressioni, e voi non lo avete fatto! E così avete anche aiutato la vostra piccola a capire quanto è efficace nel farsi capire, avete aumentato la sua autostima e gettato le basi perché possa sentirsi sicura nel comunicare le sue esigenze… Un abbraccio enorme a tutti e tre!