Elaborare il proprio parto

Spesso non si riesce ad avere il parto che si era sognato, nonostante tutto ciò che si tenta… A volte la delusione è grande, la frustrazione ti rimane dentro anche se tutti, al di fuori, parenti e amici, ti dicono “Ma sì, l’importante è che il bimbo stia bene…”. No! Non è così! È ovvio che la salute del bimbo è fondamentale, senza questa condizione non si può neanche parlare di altro, ma non è tutto. Se la madre non si aspettava nulla di particolare dal parto, ma solo di “sfornare” in qualche modo la creatura, non sarà facilmente delusa, ma se la madre ha fatto tutto un percorso intimo di conoscenza delle proprie esigenze e aspettative rispetto al come mettere al mondo il proprio piccolo, beh allora sì, può rimanere scottata da esperienze molto lontane da quelle che immaginava o desiderava per sé.

I primi tempi, anche a malincuore, ti trovi a dare ragione a quelli che ti dicono che devi pensare al piccolo, ora, senza perderti in “rimuginamenti inutili”… In effetti all’inizio non hai tempo anche di pensare al tuo parto, perché il bambino ti assorbe totalmente nel presente o nel futuro molto prossimo… Dopo qualche mese, però, quando sei entrata nel tuo ruolo di madre, puoi tornare a pensare a cosa è successo. In questi casi, credo che sia molto importante riuscire a pensare insieme ad un’altra persona (che ti capisca o che possa dare importanza al tuo sentire) a come ti senti, a quali sentimenti ti trovi dentro… Forse puoi ritirare la cartella clinica (se non sei contenta di come sono andate le cose, probabilmente hai partorito in ospedale o in clinica, e hai diritto alla tua cartella clinica) e rivolgerti ad un’ostetrica che ti spieghi quello che non puoi capire, i termini tecnici e medici che racchiudono gli eventi della nascita di tuo figlio. Puoi cercare di capire se tutto quello che è stato fatto era corretto, necessario e sufficiente, o se sei “vittima” di un sistema che troppo spesso dimentica le persone e si concentra troppo sui tempi e modi “giusti”. Non riavrai indietro il parto che sognavi, nessuno ti chiederà scusa per ciò che ti è stato tolto, ma tu hai qualche possibilità in più. Se c’è stata qualche violazione o scorrettezza medica, puoi decidere di sporgere denuncia. Se non ci sono gli estremi per un’azione legale, puoi comunque cercare di accettare quello che hai vissuto comprendendo che non avresti potuto fare diversamente. Anche se ti sembra che avresti potuto fare qualcos’altro, probabilmente lo dici perché dopo hai delle informazioni o delle possibilità in più, che prima non avevi, o semplicemente la lucidità mentale per ragionare “a freddo”. Altrimenti non saresti arrivata a quel punto, no? Comprendere come sono andate veramente le cose, e perché, ti può aiutare a fare pace con te stessa e a concentrarti sul modo per vivere un’esperienza diversa, la prossima volta.

Non credere però che chi ha un parto facile e aderente alle proprie aspettative non abbia nulla da “elaborare”… Può capitare che comunque il proprio parto, forse proprio se andato particolarmente bene, cambi molto le prospettive personali e di vita… A me è successo un po’ così. Dopo qualche mese dal parto, mi sono resa conto che la strada professionale che stavo percorrendo (e rincorrendo!) da circa 10 anni non faceva più per me. È stato difficile dare voce a questa intuizione, perché per un terzo della mia vita avevo immaginato di fare una professione che poi in quel momento non mi interessava più. Quindi il cambiamento di rotta è stato più che altro un viaggio al centro di me stessa, dove ho cercato di capire come stavano veramente le cose, e dove potevo andare. Credo che in queste occasioni sia controproducente andare contro il proprio desiderio profondo, perché per esperienza so che andare nella direzione opposta a quella che ci detta il nostro sentire più profondo è pericoloso, prima o poi ci saranno delle conseguenze. Quindi non posso che consigliare di riflettere bene sulla questione, se vi sembra che qualcosa dentro di voi sia cambiato… non abbiate paura di dar voce ai vostri desideri, se non potrete comunque realizzarli almeno ne sarete coscienti, e questo non potrà che rendervi più consapevoli!


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7 comments on “Elaborare il proprio parto
  1. Laura ha detto:

    Luca, alla nascita, ha avuto diversi piccoli problemi. A detta dei medici… Secondo me in realtà non ha avuto proprio niente. Doveva solo adattarsi alla vita fuori.
    Nonostante questo ho avuto un grande trauma quando, il giorno della dimissione, la pediatra mi disse che ci trattenevano un giorno in più. E mi disse anche “Signora, se vuole può firmare e andare a casa ma se succede qualcosa la responsabilità è sua” e io cosa dovevo fare? Niente. Sono rimasta in ospedale e ho pianto tutto il giorno. Avevo voglia di casa, di essere sola con mio marito e Luca e invece dovevo rimanere lì… Col senno di poi, avrei fatto molte più domande e, forse, sarei andata via. E’ stata una giornata terribile, che ho passato in camera a guardare il mio piccino nella cullina, a piangere e chiedermi perchè non potevo essere a casa mia con i miei mici che mi aspettavano e solo noi… L’unico aspetto positivo è stato che una “tata” del nido mi ha seguito per tutto il giorno facendomi concentrare sull’allattamento e questo è servito per farmi credere almeno in quello, nonostante le difficoltà!
    Ormai è andata ma spero di ricordarmene la prossima volta…

  2. Chià ha detto:

    Io credo di aver elaborato così tanto la mia terribile gravidanza e il mio parto tanto lontano da quello che si può definire “naturale” in 3 anni di psicanalisi per una mini-depressione post-parto che ormai so per filo e per segno cosa non voglio ricapiti mai più…

  3. Federica ha detto:

    Arianna è nata 4 mesi fa e il parto è stato decisamente facile: ho fatto il travaglio a casa, sono arrivata in ospedale alle 13.00 e alle 13.35 era nata!
    Ma già dopo il primo mese mi son sentita “ribaltata come un calzino”: mia figlia mi sta dando l’occasione di rivedere la mia vita e capire davvero quali sono le priorità. Sto provando, come suggerisci, a dar voce ai miei desideri… Vediamo cosa capita!

  4. Lucia ha detto:

    Laura: mi spiace che tu sia stata tanto male, sono dell’idea che i medici spesso abbiano meno tatto dei muratori, soprattutto con le neo-mamme… Comunque per fortuna sei forte e te la sei cavata bene tra tante difficoltà, non sai quanto mi fanno felice le tue piccole grandi vittorie! Vedrai che la prossima volta sarà diverso, avrai tante conoscenze in più e nessuno ti potrà spaventare se non ce n’è motivo…
    Chiara: il tuo percorso è stato sicuramente molto duro, per tanti motivi, ma ora mi pare di poter dire che sei più serena e che, con accanto la persona che hai, un vero tesoro, avrai tanto sostegno la prossima volta che sarai mamma… e niente più depressione! Solo un bel parto e tanta tetta per il tuo piccolo! 😉
    Federica: complimenti per il tuo parto e per aver fatto tutto il travaglio a casa! Ti ha seguita un’ostetrica o hai fatto tutto da sola? La prossima volta quasi quasi potresti fare che rimanere a casa 😉 Questi piccoletti sono davvero dei grandi stimoli a farci capire quali sono le cose veramente importanti della vita, bsata saperli ascoltare, non è vero? Facci sapere dove ti portano i tuoi desideri!

  5. Anna ha detto:

    Hai proprio ragione Lucia quando parli di aspettative nei confronti del parto… avevo fatto il corso preparto al S. Anna e mi ricordo che quando le ostetriche parlavano del dolore che avrebbero causato le contrazioni io dal canto mio rispondevo che quel dolore sarebbe stato per me adrenalinico perchè in seguito avrei potuto stringere mio figlio tra le braccia. Beh! tutto mi aspettavo fuorchè un TC non richiesto ed effettuato soltanto perchè avevo rotto le membrane e dopo 18 ore non avevo contrazioni, hanno provato a stimolarmi ma nonostante le contrazioni fossero forti ed io avessi vomitato anche l’anima il mio collo dell’utero era sempre posteriore e ben chiuso, così a distanza di quasi 24 ore dalla rottura delle membrane hanno pensato che fosse meglio intervenire con un TC perchè avevo cominciato a vedere del sangue tra le gambe (che scoprirò dopo che era fisiologico e voleva dire che il mio collo dell’utero si stava modificando) lì per lì mi è preso il panico e anche loro di certo non mi hanno sostenuta durante il travaglio e al mio rifiuto ad un TC hanno pensato bene di coinvolgere mio marito incutendogli paura per il bambino. Così sola contro tutti a malincuore ho firmato e alle 5.20 è nato mio figlio Lorenzo. Stava benissimo e l’apgar era 9 su 9, non ha avuto bisogno di niente ed ora a distanza di quasi due anni dalla sua nascita, mi domando se fosse davvero necessario intervenire così traumaticamente. Inutile dire che per il mio secondo figlio mi piacerebbe tentare un VBAC e soprattutto mi piacerebbe ottenerlo. Ora sò tante cose che prima ignoravo e riuscirei a sostenere con più forza il mio diritto ad avere un parto come natura comanda. Da tempo ne parlo con le persone a me più care e sto cercando di rielaborare il tutto anche perchè quando sono andata a ritirare la cartella clinica mi sono sentita presa in giro quando ho letto che comunque mi stavo dilatando perchè c’era scritto dilatazione 2/3 cm. e loro continuavano a dirmi collo dell’utero chiuso e posteriore ed in più nell’indicazioni del perchè del TC hanno scritto che è stato richiesto da me (quando sono stati loro a proporlo utilizzando anche mio marito per convincermi) e che ero poco collaborativa e troppo sofferente. Comunque conto di non tornare più in quell’ospedale e la prossima volta preferisco ad affidarmi ad un’ostetrica privata.

  6. Lucia ha detto:

    Anna mi dispiace tanto per quello che ti è successo, è la storia di tante donne che si ritrovano un taglio sulla pancia pensando all’inizio che fosse necessario, e poi capendo che spesso non era così… Mi dispiace perché tutti questi interventi non necessari spezzano qualcosa, spezzano quel sottile legame tra mamma e bambino, distruggono la mamma che non ha più la fiducia e la tranquillità di dire “Io posso far nascere mio figlio”, complicano le cose subito all’inizio, quando ci dovrebbe essere solo gioia e tranquillità… per non parlare poi della difficoltà di ottenere un VBAC… Anna per quello che ti conosco so che la prossima volta non succederà nulla che tu non voglia, perché già ora sai tante cose che prima forse ignoravi, e secondo me diventando mamma si diventa più forti, quindi stai tranquilla che la prossima volta ti rifarai! Un abbraccio grande

  7. Anna ha detto:

    Grazie Lucia, quello che scrivi mi è di grande conforto… spero vivamente di riuscire a poter dare al mio prossimo figlio una nascita naturale priva d’interventismi inutili. Un abbraccio grande anche a te

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