Lo so, non sono mai pronta per questo parto! Primo poi devo esserlo, la forza devo trovare. Dopo tantissimi pensieri, paure, alti e bassi passati la strada ci ha portate qui: nascerà a casa perchè tutti i presupposti ci sono e perché è una esperienza che mi posso concedere e voglio provare. Ma nascerà quando sono pronta! Spero. Qualche doloretto, qualche contrazione. Ma non mi allarmo se nn sono quelle buone.
E come al solito noi tre nel lettone ma ore 23.39 (1 ore di sonno) e sono sveglia. Doloretto? Pensiero? Acidità? Ma si, sorrido. Sarei pronta se fosse. Notte? Sarebbe perfetto! Giro un po’ per casa, respiro, ci penso. Dai va bene, sono pronta se vuoi. Torno a sdraiarmi, tac! Questo rumore lo conosco. Liquido! Ora parte la giostra lo so! “Gian ho rotto sacco” ore 2.45. Ok intanto prepariamo due cose e Gian mette su il caffè… Con calma controlliamo le contrazioni: ogni 4 minuti e mi accascio x terra me ce la faccio. L’ostetrica parte.
Io provo l’acqua, getto bollente sotto la pancia e alle 4 l’ostetrica mi trova così seduta in vasca vuota su uno sgabello col getto sulla pancia. Cuore ok, mi visita e chiedo: 4 cm! SOLO?!?? No ok non ce la faccio!!! Se ci sarà un terzo o lo partorisce lii o mi fate un cesareo!!! Davvero aiuto nn ce la faccio! Ma mi rincuora “quando le mamme dicono che non ce la fanno più allora manca davvero poco”! Però seduta non posso stare ci obblighiamo a trovare un’altra posizione. Ho bisogno del mio doccino bollente e non voglio uscire! Carponi, vasca mezza vuota, getto sulla pancia e testa sullo sgabello, contorto ma va bene… Volevo partorire in soggiorno… se devo spingere posso assecondare “aprile le porte, lei vuole uscire” ma altro che AAAAAA come fa l’ostretrica… Io sembro un leone!
Dalla camera pianto disperato, Edo si è svegliato (certo il leone in bagno!!!) e mi chiama. Gian pensaci tu, portalo fuori. Tornate con la colazione, ti chiamo magari fammelo salutare prima. Invece Edo non vuole alzarsi! Vuole le solite favole nel letto! Va bene, Gian stai con lui. Io non sono sola. Arriva anche l’altra ostetrica. Ora ho bisogno di sapere dov’è la testa, quanti cm?!? Scende mi dicono! Metto la mano e la sento. Sono felice! Le mancano pochi cm.
Dai Eli esci!!! Metto un ginocchio sul bordo della vasca e l’aiuto a nascere. Fatta! Perfetto. Ore 4.46. È piccolissima, tutta verniciata. Gian si è perso molto ma un paio di volte è riuscito a entrare e la vede. Edo non vuole venire mi chiede solo se sto bene. Tra secondamento e doccia con un mio bacio si riaddormenta. Ah si addormenta anche Gian! E non commento… Le ostetriche si fermano un po’, mi portano a letto – in cameretta ovviamente perché i due maschi ronfano sul lettone! Mi portano un succo e dei biscotti. Prima che vadano via ricompare Gian e mi sposto nel lettone coi miei cuccioli. Edo mi sente e rotola vicino ed Elisabetta dorme. Non poteva andare meglio! E i baci spontanei di Edo alla “bimba piccola” al risveglio sono la conclusione migliore. Solo… Grazie
Ma che bel racconto ironico e sereno!!!
Brava Silvia e benvenuta alla piccola Elisabetta!!
Un gran coraggio..e tanta invidia, mi fai quasi avere voglia del secondo..per immaginare la mia piccola Iris e per rivivere tutto l’Amore già provato con mio marito in quel indimenticabile esperienza..ma non sò se riuscirei mai a casa..ad esser sincera, complimeti ancora però e tanti Auguri a tutti Voi
Babi, Paki e Iris