La storia di Cristina e di Leon

Io e mio marito abbiamo cercato Leon per un anno e lui non si decideva a volare fino da noi… Sono sempre andata al consultorio per le visite ginecologiche ma, dopo un anno di tentativi, ho pensato fosse meglio una visita a pagamento e ho chiesto alla mia dottoressa della mutua se conosceva una ginecologa donna da consigliarmi.
Vado dalla strega (allora non lo sapevo) e mi dice che non posso rimanere incinta perchè ho una ciste all’utero di 7 cm e dei fibromi, che prima bisogna toglierli e poi si vedrà… Ovviamente rimango incinta subito, Leon decide di arrivare dai suoi genitori alla faccia della dottoressa… Avrei dovuto capire subito che la strega era una strega…
Faccio una visita dalla ginecologa, io tutta felice: “Ha visto, sono incinta” e lei ” Hai il 50% di possibilità di arrivare al terzo mese, visto le tue condizioni con la ciste e la tua età” (40 anni, primo figlio). Mi dice che non devo camminare, niente pesi, niente bici, poca macchina… insomma 9 mesi da malata… Io non sono mai andata da un dottore in vita mia, mi curo solo con le erbe e l’alimentazione da sempre, ho una salute di ferro… non le do retta e proseguo un vita normale, anche se da quel momento Manuel non mi fa sollevare niente di più pesante di un foglio di carta… questo bambino nascerà, già lo amo, già lo sogno…
Faccio solo le 3 eco obbligatorie e l’amiocentesi che la strega praticamente mi obbliga a fare perchè sono vecchia (parole sue). Per la prima volta in vita mia sono costretta a fidarmi di un dottore, ad affidarmi perché in gioco c’è la vita di un’altra persona, non la mia.. Ho paura per Leon e non riesco a mandare al diavolo la strega, non mi affido alle mie sensazioni e sbaglio, sbaglio, sbaglio…
Così arriviamo all’estate, io devo lavorare, il giro estivo degli spettacoli è pronto e non rinuncio, solo faccio attenzione a non stancarmi troppo, Leon si muove nella mia pancia come un canguro, si ferma solo quando canto e suono negli spettacoli, mi ascolta, non vuole disturbare la sua mamma mentre lavora… lo amo…

Il termine della gravidanza è il 16 novembre, a settembre la strega mi dice: “Tutto bene, bella pancia (gigantesca), tanta acqua, comunque tanto lo facciamo nascere prima…”. E io: “Come prima?”. “Certo, le ultime settimane di gravidanza alla tua età sono pericolose…”. “Ma io non voglio un cesareo, proprio perchè ho 40 anni forse sarà il mio unico figlio e io voglio esserci!!!!”. Lei mi risponde: “Ma non vorrai mica un figlio deficiente?”(testuali parole). Io nel frattempo conosco al corso pre parto una ostetrica meravigliosa, le chiedo cosa fare, ho bisogno di aiuto e lei mi dice che non esistono pericoli, di non preoccuparmi, di aspettare il termine e di stare serena…

Cerco un’altra ginecologa per un consulto ma nessuno vuole prendermi in carico all’ottavo mese e contunuo con la strega, convinta che ce la farò da sola, che arriverò a partorire come una donna sana quale sono… che ingenua… Il 4 novembre la strega mi visita, il collo è chiuso, tutto tace e lei mi dice “Bene, domani mattina alle 7 vieni in ospedale che lo induciamo”. “Cosa?? ma se mancano 10 giorni!!”. “Sono i più pericolosi per il bambino, può avere una sofferenza fetale, può morire nella pancia…”. No, tutto ma Leon deve stare bene.. va bene, mi ricovero domani.. :cry:

Io e Manuel andiamo a mangiare una pizza pensando: domani nasce, domani lo vediamo… La mattina alle 7 mi ricoverano, la mia ginecologa non si fa viva, il ginecologo di turno mi chiede il perchè di un’induzione 10 giorni prima del termine. “Per la mia età” gli dico, “E allora?” chiede lui, poi legge la mia cartella e vede scritto “diabete gestazionale”… Ah ecco perché! Ma io non ho mai avuto il diabete gestazionale, non ho mai fatto analisi che lo rilevassero, se lo è inventato la strega per farmi ricoverare… Ma perché, perché?????????????

Mi mandano in camera a cambiarmi, io piango, mi sento come se mi avessero sequestrata, ho paura, tanta… Manuel non mi lascia un momento, se non ci fosse stato lui sarei impazzita, sarei scappata in camicia da notte… Mi fanno tre gel nel corso della giornata, utero sempre chiusissimo, poche contrazioni, Leon sa che non è il momento per lui di nascere, è troppo presto, la sua mamma non è pronta, lui non è pronto… Il giorno dopo la strega non si mostra…
In ospedale sono tutti gentilissimi, le ostretriche e i dottori mi sorridono, le infermiere mi fanno coraggio “vedrai che oggi terrai tra le braccia tuo figlio”, ma io non riesco a non piangere, voglio tornare a casa, non è il momento, Leon non vuole ancora nascere, lo so!!!!!!!!!!!

Altro gel, flebo di ossitocina, l’ostetrica mi spiega che le contrazioni saranno molto forti, voglio l’epidurale? No, grazie! Brava, dice l’ostetrica, abbi fiducia, Leon arriverà entro oggi… Ma io ho paura, il ginecologo di turno mi spiega che se non funziona neanche l’ossitocina devono tagliare… Ma io non voglio… Speriamo nella flebo, dai Leon, ti prego, non voglio che mi taglino la pancia, non voglio che tuo padre non possa vederti nascere, non posso entrare in sala operatoria senza di lui, io senza tuo padre non ce la faccio… Ma Leon lo sapeva benissimo che non era il momento di nascere, che mancavano 10 giorni… Così martedì 6 novembre sera mi dicono che mi tagliano… Voglio andare in bagno prima… prego… piango.. Non è giusto, non è giusto, non è giusto…

Manuel mi vede così disperata come non mi aveva mai visto, di solito sono così forte, così serena. Non riesco a staccare la mia mano dalla sua mentre mi stendono sulla barella, mi rasano, mi attaccano tubi e fili e io posso solo piangere, stringergli la mano e dire non è giusto… Poi mi portano via da sola, senza il mio amore, senza l’unica persona che volevo avere vicino per far nascere nostro figlio, senza la fonte della mia sicurezza… sola… A quel punto compare la strega, giusto per tagliarmi la pancia, dopo essere scomparsa per i due giorni del mio assurdo ricovero… Manuel pensa di strozzarla in ospedale ma poi si controlla (peccato!!). Mi fanno la spinale… “Senti dolore?”, “Si!”, “Adesso?”, “Si!”. Sono così fuori di me che l’anestesia non prende e mi addormentano senza dirmelo… un gran buio… Mi sveglio nel letto 3 ore dopo, Manuel mi tiene la mano. Come sta Leon? E’ bellissimo, adesso te lo porto… Non lasciarmi da sola…

Arriva con nostro figlio, è bellissimo, gli succhio le dita della mano, non posso muovermi ma Manuel e Leon sono lì con me… La mattina lo attacco e lui ciuccia e ciuccia come a dirmi “Tutto a posto, mamma, io ci sono…”. Il resto è storia di amore e amore per Leon e di una cura dalla psicologa per la mamma che solo dopo 8 mesi e mezzo sta cominciando a guarire…

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Postato in Storie di mamme
One comment on “La storia di Cristina e di Leon
  1. Gloria ha detto:

    Cara Cri, io ho l’onore di conoscervi anche dal vivo. Sarà anche per questo che la vostra storia mi commuove così tanto. Sento davvero un gran senso di ingiustizia per quello che ha fatto la strega. Però mi consola sapere che bimbo meraviglioso è oggi Leon e che splendida donna sei tu!

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