La storia di Chiara e Emma

18 ottobre 2010.
Mi alzo e preparo la colazione x Didier e Gigi come ogni giorno ma mi sento stranamente leggera, quasi senza la pancia… mah…
Oggi è lunedì, Gigi non lavora e alle 10.30 verrà Carla l’ostetrica x il primo incontro “di coppia” prima della nascita del nostro cucciolino… Ormai mancano una ventina di giorni, sono stanca di portare questo pancione pesante ma il fatto che siamo ormai in dirittura d’arrivo mi fa sentire un po’ meno la fatica…
Il mio compagno porta Didier a scuola e io ne approfitto x caricare la lavatrice prima di farmi una doccia e vestirmi…
Faccio pipì e ops…quando mi pulisco vedo del sangue…dapprima il panico, dopo 9 mesi è una pessima sensazione quella di vedere il sangue che sporca l’asciugamano…e poi rifletto un secondo e il cuore inizia a battere a mille…oh mamma è il tappo…oddio sto perdendo il tappo, la piccola nasce oggi ho pensato…e poi mi son detta CALMA Chiaretta…potrebbero volerci giorni e intanto pensa che oggi viene anche Carla e che ti dirà lei cosa ne pensa se manca ancora tanto o no…
Quando Gigi torna a casa gli vado incontro sulla porta un po’ sorridendo un po’ forse preoccupata e gli dico…amore sto perdendo il tappo, qualcosa inizia a muoversi…!!!
Sono super presa da questa cosa, dentro di me sono convinta che sia il giorno che conoscerò mia figlia finalmente (io sostengo da 9 mesi che sia una femminuccia ma in realtà non lo sappiamo ancora… ), ma x non caricarmi troppo cerco di autoconvincermi che non è detto, che magari mancano ancora giorni e giorni chissà…ma non ottengo grandi risultati almeno non con me, forse con il mio compagno sì e lo tranquillizzo abbastanza.
Arriva l’ostetrica, le dico delle perdite e lei mi dice quello che anche io mi ripeto mentalmente da 2 ore che ci può volere tempo e che non si vuole sbilanciare… Mi visita, mi misura la pancia, mi prova la pressione e mi dice che la massima è un po’ salita e che la pancia è scesa abbastanza ma che secondo lei ci può volere ancora del tempo…
Poi guarda la mia cartella, la DPP e ci dice che forse sarebbe perfino un po’ troppo presto e che a 37 settimane sono un po’ al limite per il parto a casa…
GULP…io non so se ho sentito bene e guardo Gigi che mi pare avere l’espressione basita quanto me e inizio a pensare alla velocità della luce che ora che siamo alla fine non esiste che x una cavolata così io debba andare all’ospedale.
Così le chiedo subito scusa ma che vuol dire al limite per il parto a casa????????????? Mi devi dire se per te è un problema perché io devo sapere cosa fare…!!!
Carla mi risponde che no non ci sono problemi, che dalle misurazioni della pancia magari sono avanti di una settimana che le misurazioni delle eco non sempre ci prendono e insomma glissa un po’ sulla sua frase precedente cercando di tranquillizzarmi sul fatto che è tutto ok e che il parto a casa NON rappresenta un problema.
Non chiedetemi perché ma io non riesco a sentirmi tranquilla nemmeno dopo le sue parole…
Appena lei va via parlo con Gigi, siamo soli sotto la doccia e ci confessiamo la pessima impressione che ci hanno fatto le parole di Carla… Discutiamo tanto e decidiamo infine di chiamare Carla in serata x dirle che quel suo “37 settimane sono un po’ al limite per il parto in casa” ci hanno fatto pensare tutto il giorno e che vogliamo sentirci SICURI della sua assistenza e se x qualche motivo lei ha qualche problema a seguirci noi vogliamo saperlo e SUBITO perché siamo in fondo e non vogliamo sorprese proprio adesso.
Deciso questo ci tranquillizziamo un po’ e nel pomeriggio abbiamo diverse commissioni da fare… Anche se mi segue un’ostetrica privatamente x le eco e le analisi mi sono appoggiata al servizio di ambulatorio ostetrico dell’ospedale e oggi è fissata l’ultima visita… Poi dobbiamo andare in assicurazione a informarci x delle pratiche, in farmacia x ritirare i pannolini che abbiamo ordinato e a fare un po’ di spesa prima di andare a prendere Didier a scuola…
Arriviamo dall’ostetrica che mi visita, le dico del tappo e lei mi dice che è tutto ok e che magari non arrivo a 40 settimane ma nulla di più… là dentro tutto ok…
Mi dice però che devo ancora fare delle analisi… il tampone (che io NON voglio fare) e l’elettrocardiogramma e visite con l’anestesista e analisi del sangue e io mi sento oppressa da questa cosa e x tagliar corto le dico che magari vado domani e tanti saluti… Tanto io non ci metto piede in ospedale per partorire percui di quella roba non mi serve niente… Carla non mi ha chiesto nessun’altra analisi quindi sono a posto così… Io mi sento bene e non voglio farmi trasformare in una “paziente” proprio ora che siamo agli sgoccioli!!!
Tardiamo parecchio in ospedale e poi in assicurazione, tanto che Didier lo deve andare a prendere la nonna a scuola e noi arriviamo a casa che sono ormai quasi le 6 del pomeriggio e io sento ogni tanto un doloretto ma mi dico che sono contrazioni di preparazione e sono tranquilla…
Arrivati finalmente a casa faccio fare i compiti al piccolo e iniziamo a prepararci x la cena. Gigi stasera ha la partita di calcio come ogni lunedì e mi chiede se preferisco che stia a casa vista la giornata faticosa e lunga che abbiam passato ma io mi sento piuttosto tranquilla e lo conosco bene e so che a lui serve sfogare quella giornata tirando calci ad un pallone x un paio d’ore così gli dico di andare tranquillo ma con la preghiera di tenere il cellulare in panchina, tanto c’è l’allenatore che al massimo lo avvisa della mia chiamata e nel caso serva lui può tornare da me…
Sono le 7 e mentre Gigi prepara la sacca del calcio io ho messo su l’acqua per la pasta ed eccola! La prima contrazione che riconosco come tale!! Che emozione, fa restare senza fiato ma non per il dolore, solo per il fatto che è una contrazione e che io mi sento che stanno iniziando le danze e nessuno oltre a me e alla piccola che sento scalciare come non mai sa che siamo pronte ad iniziare…
Gigi mi saluta e si raccomanda di chiamarlo anche se per una sciocchezza e io lo rassicuro sul fatto che va tutto bene e che si deve godere la partita e non pensare…
Metto in tavola la pasta per me e Didier e riesco a malapena a mangiarne mezzo piatto perché le contrazioni che non sono ancora né regolari né così forti mi prendono però lo stomaco e la pasta bleach non va proprio giù… Per la verità non va giù nulla!!! Solo sete, tanta sete…
E intanto Didier ha finito di mangiare la pasta e io cerco di distrarlo da me con la tv e vado in cucina a preparargli la carne…
Intanto lui si accorge che sono strana e incominicia a chiedermi che succede povero cucciolo e così io decido di coinvolgerlo ma non troppo…
Gli faccio prendere un block notes e una penna e gli spiego che quando io gli dico di guardare che ore sono deve controllare l’ora sul suo orologio e segnarla sul block notes!
Lui è tutto felice di questo compito importante e si diverte anche a contare quanto passa da quando gli dico guarda l’ora a quando smetto di fare le smorfie…
Ora però devo capire…guardo il foglietto dove Didi ha appuntato le varie ore e cavolo…devo chiamare Gigi!!!!!
Ormai è un’ora buona che ho le contrazioni ogni 6 minuti…
Stavolta non si torna indietro, ora sono convinta!!! La bimba nasce stasera!!!!!!!!!!!!!
Trattengo l’euforia a stento e chiamo Gigi.
Mi risponde suo fratello che in quel momento era in panchina (x fortuna!!!) e gli porta subito il cellulare…
“Gi forse è meglio se vieni a casa io non me la sento più di rimanere sola con Didi non so se riesco a metterlo a letto sai???”
Sono le 20.30.
Io sono sul divano piegata come un panino e Didier continua a segnare le ore.
Gigi arriva a casa in un quarto d’ora e quando entra in sala sbianca un po’ ma si contiene decisamente!!
Didier non sa nulla del nostro progetto di far nascere la pupetta a casa in realtà non lo sa nessuno anche se con Didi ho parlato tante volte del fatto che non si dovrebbe nascere in ospedale ma a casa propria…
Io mi sposto in camera e Gigi si occupa di tranquillizzare Didi per l’ottimo lavoro svolto nel segnare le ore e dopo un paio di cartoni animati gli dice che è ora di fare la nanna e lo fa andare a letto verso le 21.15.
Didi viene a baciarmi e a darmi la buonanotte ed è un po’ arrabbiato con la pancia… mi dice che è una pancia cattiva che fa male alla sua mamma ma io lo tranquillizzo che io e la pancia stiamo lavorando insieme x far nascere presto la cucciola o il cucciolo e lui va a dormire tranquillo.
Ora siamo solo io e Gigi, siamo in camera e io mi voglio togliere i vestiti che ho addosso e mettere qualcosa di più comodo e largo.
Accendiamo la stufetta elettrica x scaldare, io voglio stare al caldo tanto al caldo e voglio anche la mia musica e poca pochissima luce…
Alle 21.30 Gigi ha chiamato Carla l’ostetrica, ho le contrazioni ogni 4 minuti e quasi non lo vedo più il mio Gigi perché ho gli occhi chiusi e sono concentrata su di me e sulla piccola che lavora e spinge continuando a scalciare forte forte e poi non devo dimenticare di fare poco rumore x non spaventare Didier che dorme nella camera vicino…quindi soffoco i miei lamenti nei cuscini ma sono brava e ce la faccio!!!
Gigi è sempre vicino a me non si allontana mai e mi massaggia la schiena…
Intanto arriva Carla e Gigi mi lascia con lei un attimo x andare sotto a prendere il materasso dove avevo intenzione di travagliare ma ancora non c’era stato il tempo x portarlo in casa…
Io sono ormai sul mio personalissimo pianeta dove ci sono delle grandi onde di energia che mi pervadono e mi fanno contrarre dal dolore ma sono concentratissima e riesco a cavalcare le grandi onde, mi sento sicura e so che sto facendo uno splendido lavoro.
Li sento parlare Gigi e Carla, sento che sono vicini vicini ma non apro gli occhi ho bisogno di stare sola con me ma di sentirli accanto.
Carla mi dice che quando me la sentirò dovrà sentire il battito del bambino e poi visitarmi, di decidere io quando potrà.
Faccio tanta tanta fatica a parlare, ma in qualche modo le faccio capire che appena passa la contrazione può fare quello che deve. Mi sdraio a fatica giusto il tempo per lei di visitarmi x fortuna è velocissima perché io balzo di nuovo carponi… Il battito lo sente mentre io sono accovacciata, favolosa la mia Carla!!! Dice che è tutto ok, io me ne torno nel mio mondo ma sento che Gigi gli chiede come mai non ho più nemmeno un secondo di tregua tra una e l’altra e lei gli risponde che la dilatazione è quasi completa.
Non so che ore siano, ma Carla mi chiede se sono già stata nella vasca. La mattina le avevo detto che mi sarebbe piaciuto poter avere l’ausilio dell’acqua e lei ora me lo ricorda… Lì x lì l’idea di muovermi dalla camera mi fa svenire dal dolore ma poi mi dico che l’acqua calda addosso magari mi rilassa un pochino e mi si calmano i dolori un pochino forse… piango ad ogni contrazione, sono così forti che piango senza nemmeno volerlo ma dentro so che io e la mia piccina stiamo lavorando benissimo e continuo a ripetere il mio mantra “mi aprirò ENORMEMENTE”.
Gigi ha scaldato il bagno ora possiamo andare…
È la porta accanto alla nostra camera ma quei 3 metri sembrano 3000 km con le contrazioni continue…
Finalmente arrivo nella vasca dopo un viaggio di mille anni (forse 1 minuto o 2) e ci entro carponi e Gigi mi dirige il getto della doccia sul fondo della schiena…mi sento rinascere, mi sembra che abbiano spento il dolore non sento più male ma solo un dolce massaggio… Incredibile!!
Io credevo fossero passati solo 10 minuti nella vasca, ma mi han detto che ci siamo stati almeno un’oretta…
Poi finisce la magia ho freddissimo e nonostante la stufetta e l’acqua calda addosso voglio tornare di là.
Mi fanno infilare l’accappatoio io tremo dal freddo, credo che nemmeno in Alaska avrei sentito tanto freddo, e tremando come una foglia torno in camera ai piedi del nostro letto dove hanno messo il materasso… Metto una maglietta asciutta e non faccio in tempo a girarmi come mi sento meglio (carponi ma con il sedere in alto e la testa ficcata giù giù dentro i cuscini) che plaf! sento uno scroscio e Carla che dice eccole, si sono rotte le acque!
Che potenza, al mio primo parto non avevo rotto le membrane in travaglio, che sensazione di forza e di potere!!!
La bimba (o bimbo???) mi scalcia e mi dà le testate come se fosse un vera e propria guerriera!!
La finestra è illuminata dalla luce della luna piena e io mi metto con la schiena rivolta alla luna e sono carponi ora.
Incominicio a parlare con la mia bambina, sento che non posso andare avanti molto, le forze si stanno esaurendo, sono stanca e voglio averla tra le braccia…
Le parlo le parlo proprio, forse perfino forte mentre a me pare di sussurrare solo…
Emma ora devi dare una grossa grossa spinta mamma ha bisogno di te devi aiutarmi IO NON CE LA FACCIO PIU’ non ho più forza basta io da sola non vado avanti e la chiamo Emma Emma Emma Emma!!!!
Ora arrivano le spinte finalmente mi ha sentita!!! Cerco di mettermi accovacciata ma le gambe non mi reggono e Gigi capisce tutto al volo e mi sorregge dalle ascelle.
Sento spingere e brucia e fa un male terrificante ma so che sta arrivando Emma sta arrivando da me…
Carla è davanti a me e mi porge le mani proprio mentre cerco di aggrapparmi da qualche parte trovo lei…
Spingo, Emma spinge di più e ancora e ancora e ancora e amore mio….oddio eccola!!!!!!!!!!!
E’ la mia Emma è la mia Emma e io lo so che è una bambina, la chiamo da ore…!!!!
Mi strappo la maglia di dosso dicendo la voglio addosso la voglio addosso, mi tiro su a sedere e stringo la mia bambina sul mio cuore ancora calda e profumata ha tanti capelli e piange tanto è così piccola mio Dio che meraviglia…e piango e Gigi piange e sono felice mi sento intera finalmente completa con la mia creatura tra le braccia…
Mi aiutano a stendermi sul letto, Gigi è accanto a me, Emma piange e io la accarezzo e la bacio e lei è forte e si fa sentire, dice tutta la fatica che abbiamo fatto con il suo pianto…ma ce l’abbiamo fatta insieme e io ora non sento più alcun dolore…
Intanto Carla va e viene, credo stia pulendo o buttando via le traverse non lo so, nemmeno mi sono accorta che c’era quasi ed era questo il parto che io volevo…
Si avvicina dopo un tempo che non saprei quantificare e mi dice che è nata a mezzanotte meno 5 e che sembra tanto piccolina a vederla…
Mi chiede se voglio provare a tirarmi su un po’ x far nascere la placenta e io con la piccola tra le braccia mi tiro su mezza in piedi nel letto e con una spinta siamo ufficialmente divise ora…
Emma e la sua compagna placenta non si separeranno se non quando lo decideranno loro, faremo il Lotus birth, quindi ci arrotoliamo così nude e calde in una coperta e ci mettiamo giù, Emma sul mio petto e Gigi accanto a noi con aria sognante…
Ancora non ci credo nemmeno io…eccola, è nata ed è lì su di me che cerca il mio seno…
Carla va via dopo 2 ore e mezza dicendo che ci saremmo visti l’indomani mattina e che l’avremmo pesata e Gigi si addormenta dopo poco che rimaniamo soli, stremato dalla tensione…
Io invece sono nel letto con in braccio la mia piccola che la guardo e piango di gioia e per tutta la notte non faccio che guardarla…lei si addormenta, sembra un angelo e io non so che altro fare se non ammirare quella meraviglia e baciarla e annusarla finchè non viene giorno…

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Postato in Storie di mamme

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