Una donna, appena “confessa” al mondo che porta in grembo una creatura, viene assalita da mille domande: “Hai già fatto l’ecografia?”, “Hai già fissato l’appuntamento per lo screening prenatale (Tri test, bi test, amniocentesi…)?”, e così via. E chi dice che questi esami sono tutti obbligatori, o anche solamente consigliati? Senza entrare nel merito dei singoli esami, su cui potrete trovare tranquillamente informazioni su internet o altrove, vorrei solo dirvi: attente a non farvi prendere dall’ansia dell’esame! A me è successa una cosa strana: anche prima di decidere che avrei voluto partorire a casa, mentre ero presa dal vortice dei mille esami di inizio gravidanza come qualunque ignara mamma alle prime armi, ho sentito che c’era qualcosa che non andava, e che in fondo non desideravo fare tutti quei test ed essere rivoltata come un calzino… Mi metteva ansia anche il solo telefonare per prendere appuntamento, poi pensare di dover aspettare i risultati che “forse avrebbero detto” che il mio bambino “avrebbe potuto” essere portatore di qualche anomalia fisica… così ho fatto alcune ricerche e ho deciso di eliminare quei test che sentivo essere “di troppo”, e che non mi avrebbero aiutato in nessun modo, perché anche se avessi scoperto di avere una grande probabilità di avere un figlio con dei problemi, non avrei abortito. E avrei sicuramente vissuto la gravidanza in modo più ansioso… per scoprire magari che in realtà tutto andava bene. Se invece fosse nato davvero un bambino con problemi… beh, avevo poi tutto il tempo dopo per essere in ansia e preoccuparmi!
Ecografie consigliate? In Italia sono tre, una per ogni trimestre. Se tutto va bene e non ci sono problemi particolari, secondo me non sono necessarie, o si può al massimo pensare di fare la morfologica tra la 20a e la 22a settimana, per stare tranquilli che tutto stia andando bene… ma questa è la mia opinione, un po’ “estremista”… beh, pensate che negli Stati Uniti le ecografie vengono effettuate solo in caso di indicazione data dal medico. Secondo me è un compromesso intelligente. In fondo è un esame anche l’ecografia, anche se per le mamme è più un modo per vedere il proprio bambino… e anche se sembra che non ci siano effetti collaterali, io so per certo che la mia bambina non gradiva essere “indagata” con gli ultrasuoni, tant’è che si nascondeva e scappava ovunque ogni volta, quindi un po’ di fastidio lo provava. Anche solo per questo, credo che valga la pena rifletterci bene e non fare questo esame pensando che sia del tutto innocuo: pensate al vostro piccolo. Presto lo vedrete di persona, non abbiate fretta!
Credo che anche (o soprattutto) per il compagno l’ecografia sia un modo per rendersi conto in termini più concreti di quello che sta accadendo nel pancione della sua compagna e prendere maggiore consapevolezza che sta per diventare padre.
Tuttavia, credo che dovremmo ridimensionare questa “funzione” dell’ecografia, concentrandoci invece su altri modi di relazionarci al nostro piccolo e alla nostra compagna, ad esempio toccando e accarezzando il pancione e parlando al nostro piccolo che già è in grado di sentirci e forse anche di ascoltarci.
Sicuramente per i futuri papà l’ecografia è il modo più facile per vedere il proprio piccolo, ma credo anche che, se guidati dalle proprie compagne, anche i papà possano diventare abilissimi nel comunicare con i piccoli attraverso il pancione, proprio toccandolo, parlandoci, e anche cantando o leggendo delle filastrocche. Un contatto creato così forse darà meno “soddisfazione” nell’immediato, ma porterà molti frutti anche una volta nato il bambino, perché il piccolo riconoscerà la voce e il tocco del suo papà!
Dio che ricordi!!!!! La mia gravidanza, quasi vissuta alla stregua di una grave malattia invalidante… esami, angosce, controlli, medicinali, ancora controlli, ancora ansie, prescrizioni, divieto ASSOLUTO di alzarsi dal letto per quasi 9 mesi…. Credo sia stata l’esperienza più devastante della mia esistenza… Non so per quanti anni ho continuato a ripetere che non AVREI FATTO ALTRI FIGLI, proprio x il terrore nel pensare di dover vivere quella triste esperienza un’altra volta… Ma forse, con il compagno giusto, e con la consapevolezza maturata di una mamma ormai di un favoloso bambino di 6 anni, potrei un giorno (chissà) avere la possibilità rivalutare anche questa fase della vita di una donna… Mi merito di viverla come voglio io!!! La cosa più bella che una donna può fare è dare la vita, insieme al suo compagno costruirla, poi cullarla dolcemente nel suo corpo caldo e morbido per nove mesi ed infine (e sicuramente questo gli uomini intelligenti ce lo invidiano un po’) dare alla luce il frutto di un amore che trascende da qualunque altro sentimento unamamente immaginabile… E questo è solo l’inizio, l’inzio dell’avventura più bella, vera ed emozionante, giorno dopo giorno, che una donna e una famiglia possano vivere…
Forse sono pronta per una nuova sfida…